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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/454

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Santo Francesco fa naturalmente molto magnanimo; — ma sai che ti vo’ dire? Quando a uno che è magnanimo si li apica ’ uno poco di quello di Dio, oh, elli fa cose maravigliose. Quando elli aveva xviij anni, voleva an- dare in Puglia per èssare cavaliere, e la notte gli venne una visione, chè vidde uno palazzo tutto pieno di croci e con molte armi e bandiere. Come elli ebe veduto questo, così ebbe una infermità grandissima. E così in- fermato, Idio gli diè una santa spirazione, dicendogli: — Francesco, va’ e rifa la casa mia. Disse Francesco: — ma io non ho de’ danari da rifarla: Prima prima vegh’io che mi conviene diventare ladro e furare a mio padre. •— Tolse una borsa di denari al padre, e portolla a san- to Damiano. E santo Domiano non volendogli, infine santo Francesco li li gettò per una finestra. Dubitando santo Francesco del padre, per paura stette tre dì che non tornò, e stette senza mangiare e senza bere, onde egli era dimagrato, difunto e debile, che nón poteva ap- pena star ritto. E ’l detto di Favolo: Cum infirmor^ timo fortior sum *. Egli era male un punto tutto disposto a umiltà: elli pareva uno pazzo; chi gli dava uno buffetto sul naso, chi de’sassi a’ piei, e egli sempre saldo per amore di Dio. E in questo modo entrò dentro in Sisi e uno scolaro lo scorgeva per uno pazo, facendoli di molto strazio, e elli sempre saldo e umile, non dicendo mai nulla a persona. E questo fu il primo stato che elli dimostrò per avere la grazia di Dio, vedendo che nel mondo non ci è se non cose vane. E da questo stato ^ Per appicca: nei Codd. apicha.

    • Epistola seconda ad Corinthiosi ma nella V ulgata, potens invece

<che fortior. 3 E cosi dice tuttora il popol nostro in luog*o di Assisi.