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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/90

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82 predica trigesimaquarta


boque ei gladium in manu sua1. Riparate, riparate, cittadini, che questo non adivenga a voi; però che elli è detto per li uomini iniqui: — Io confortarò le braccia del re di Babilonia, e darògli el coltello ne la sua mano, acciò che elli gastighi tali uomini. — Quando uno popolo ha de’ pecatì assai, elli è agevole agevole a farlo mal capitare. L’uomo ha in sè tre cose naturali:

Primo, il concupiscìbile.

Sicondo, il razionale.

Terzo, il irascibile.

E chi è con queste condizioni involto ne’ pecati assai egli sta male.

Per la parte concupiscibile è insensibile, e ne le lusinghe del mondo e’ lassasi lusingare da sè medesimo, a poco a poco va drusciolando2.

Per la parte che è razionale, là dove ha la ragione si lassa ingannare, che a poco a poco perde il sentimento e agevolmente è ingannato.

Per la parte ch’è irascibile, che ha il pensiero a far male, e elli è gastigato da chi può più che non può lui sì che colui che è involto ne’ pecati, agevolmente percola, per quello che elli è concupiscibile: questo dico per le lusinghe che lo ingannano. Doh, intendelo bene: Iddio manda talvolta cotali predicatori, innanzi che e’ vi mandi quello che egli vi vuole mandare. Hai tu posta mente che prima viene il baleno agli ochi nostri, che e’ non viene il tuono?3 Io dico, e s ben ciò ch’io dico,... io parlo così chiuso per essere inteso. Iddio man da i baleni per rèndarvi lume, e allora aspettate il tuono

  1. La Vulgata, daboque gladium meum in manu eius.
  2. Intendasi, sdrucciolando.
  3. Così il Cod. Pal.; ma i Codici Senesi leggono, tremuoto.