Pagina:Bertini - Guida della Val di Bisenzio, Prato, Salvi, 1892.djvu/89

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parte che forma il Sobborgo di Porta S. Frediano. Da Poggiosecco lo sguardo risale verso tramontana lungo il crine e i fianchi della Retaia, la gola di Valibona, M. Cagnani, il M. Maggiore e la crina della erbosa Calvana sino al paesetto di Montecuccoli, dietro il quale s’alza una vetta isolata, a cono, è il Sasso di Castro, poi la catena dell’Appennino di Montepiano che va a nascondersi dopo i Faggi d’Iavello. Se dai monti si abbassa l’occhio al piano, la Valle appare in tutta la sua bellezza: poche vallate possono presentare una coltivazione più mirabile di quella. Quasi al piè del Monteferrato è Prato, di cui si riconoscono ad uno ad uno tutti i principali edifizi; e più vicino, a destra, la Rocca di Montemurlo sopra un colle di querci e di cipressi; alla fine della Valle è Pistoia. Quella striscia bianca che si stacca dalle falde del monte e va quasi in linea retta sino ai poggi di sotto è il torrente Bardena, che entrato in pianura piglia il nome di Fosso d’Iolo; quella selva di grossi alberi framezzata da praterie laggiù in fondo, presso i monti di Carmignano, sono le Cascine del Poggio a Caiano, e aguzzando bene la vista si scorge elevarsi sopra un collicello il palazzo reale, Villa un tempo de’ Medici e residenza prediletta di Bianca Cappello, che vi ebbe fine così miseranda.

Poco discosto dalle rovine del Chiesino, lungo la parete interna del muro di cinta, a levante, è una piccola croce di ferro infissa sopra un quadrello di serpentino: quivi fu trovato morto nel 1867 un povero fanciullino di circa tre anni, figliuolo di contadini che stavano in quella casetta «I Pianali» la quale si vede dalla cima del Monteferrato, là in una


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