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Pagina:Bestie.djvu/108

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Piove tanto che ormai i fichi sono sciapiti. Allora assaggio l’uva; e, con un grappolo in mano, piglio attraverso la vigna. Qui c’è un palo da rialzare, là una vite da buttar via. Ma io sono il padrone: mi faccio ubbidire anche dal grano, e mi volto alla luce per dire: domani tornerai e seguiterai a maturarmi l’uva. Io assaggerò il mosto.

Come odiai uno de’ miei pavoni, che capii più orgoglioso di me!