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Pagina:Bestie.djvu/39

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tevano stare a pena in dieci, seduti sopra pezzi di legno secco e avanzi di potature. L'acqua sgocciolava da per tutto e colando dal tronco di un pesco, nato quasi a traverso l'imbocco, faceva una pozzanghera proprio nel mezzo. Ma il Migliorini, con la zappa, scavando un fossetto e alzando un argine con la terra smossa, aveva provveduto in modo che le scarpe non se le bagnavano più. Poi, acceso un poco di fuoco, arrostiva le fette del pane, infilandole ad una frusta che egli girava, tenendo l'Orlando aperto sopra una coscia e stando in ginocchio con l'altra gamba.

Io mi ci sarei indolenzito subito.

Ad ogni ottava, faceva il commento a modo suo; e poi: —

Tozzi, Bestie. 3