Pagina:Betti Brioschi - Gli Elementi d'Euclide, 1868.djvu/401

Da Wikisource.

387


APPENDICE


agli


ELEMENTI D’EUCLIDE.




In questa appendice, per amore di brevità e per rendere nei medesimo tempo più facile ai giovani studiosi il proseguire da sè nello studio della geometria, adotteremo i metodi, il linguaggio e le notazioni che si trovano adoperate nei libri moderni di questa scienza.

1. Prima di procedere alla ricerca delle misure delle varie figure geometriche, è necessario indagare quale dipendenza esista fra la ragione, come viene definita da Euclide, ed il rapporto, come è definito comunemente.

Date due grandezze omogenee A e B, se prendendo della B la moltiplice secondo il numero m, si ottiene una grandezza m B uguale ad A, si dice che il numero m è la misura di A quando si prenda B per unità.

Se A non è moltiplice di B, ma prendendo della A la moltiplice secondo un numero n e della B la moltiplice secondo un numero m, si ottengono le due grandezze nA, mB uguali, è chiaro che saranno uguali anche le loro parti nesi"lc, e quindi A sarà uguale ad m volte la n’,ima parte di B; allora -— determina la grandezza A quando si conosca B, e si chiama la misura di A quando si prenda per unità B.