Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 1, 1799.djvu/20

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20 Prefazione

tan nojosi gli altri studj? Non sembran essi insipidi quasi come i sensuali piaceri, come un convitto di gran lautezza, ma senza giovial compagnia, una bella persona, ma senza spirito e grazie, uno spettacolo, un giuoco, un viaggio, ma senza interesse del cuore? Ben è vero, che un cuor sensibile è un bene che costa caro a chi lo possede, ma chi vorrebbe cangiarlo per ogni altro bene? Sia pur incomodo qualche volta per colpa altrui, mi compiaccio pur io neli’intimo seno dell’anima consapevole di non aver colpa, d’aver anzi una pruova morale di mia innocenza, poichè il mio cuore tutto pieno del desiderio di ben fare a prò d’altrui, capace di partecipare l’altrui dolore non l’è mai di causarne volontariamente ad alcuno. Sia pur esso sorgente d’amaritudini, io non posso per questo nè pentirmi d’averlo, nè bramare di farne cambio, perchè tra quelle pur gusto la suprema dolcezza di meritare, e d’avere dei veri amici, co’ quali sfogare il mio duolo, e comunicarlo a vicenda, dolcezza di cui son privi i cuori insensibili abbandonati a se stessi nelle lor noje, e disgrazie.