Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 12, 1800.djvu/310

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306 Lettere

iì loro sermone. Ma cambiossi!a mia sensazione dopo esservi staro alcun poco, e mi fece i’ effetto medesimo che avea provato in mia gioventù, quando fui nel palagio (a) di «buccio a Petersburgo, di che mi ricordo, che v’ho parlato a lungo in Venezia vedendovi assai curioso di Quella strana invenzion moscovita. Oh che le vostre accademie d’Italia farian figura tra i russi! E quante case di ghiaccio avete voi imi, benchè in clima sì temperato e sì doice? E tutte queste» liore. Anche questa è ideale, benchè si trovino tali accademie in ogni paese e nelle commedie dell’Antiquario del sig. Goldoni che imitò Moliere, c in cent’altri.

(a) Nel 1740. l’accademia di Petersburgo aliò un gran palagio di quadroni di ghiaccio tratti dal Stime e segati, k con acqua gittatavi sopra invece di calcina ben collegati, nel quale accolsero la Sovrana, c la corte a una pubblica festa avendolo magnificamente ammobiliato. Vi furono salve di cannoni pur di ghiaccio, i quali provati poi a jlai- ■ U passavano un’asse gro.ssa due pollici in distanza di co. passi.