Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 12, 1800.djvu/77

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di Virgilio e Inglesi 73

M’accompagnate ov’io vorrei star solo...

Converrebbe ridirvi gran parte di ciò che udiste chi volesse di tutti i trasporti parlare di quella nobil passione, e così far dovrebbesi chi del suo stile intendesse di rendere piena ragione. Vero merito fu del Petrarca il creare per una poesia nuova una lingua, e uno stile affatto nuovo, e sol proprio degl’italiani dopo il suo esempio. I più nobili, i più gentili modi di dire, le grazie dell’elocuzione, le frasi insomma e l’espressioni poetiche, e proprie di lui, e degl’italiani, tutte, o poco meno, a lui son dovute. Il suo cuore e il suo ingegno ne furono i primi inventori, da niun di noi non le apprese, nè trasportò d’altra lingua, e quinci in alcuna altra lingua non ponno tradursi. Ciascuna ha le sue formole, come le terre e i climi hanno i lor frutti, e quelle e queste tralignano, o perdon di forza a trasportarle in paese straniero. Il Petrarca diede all’Italia le sue, nè per tempo, nè per vicenda non si perderanno giammai, che han troppo felice origine, e generosa. Egli stesso l’Amore le dettò di sua bocca al Poeta. Uditene