Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/141

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118 Novità

piano, modesto, poco promette per eccita; desiderio, e fa nascere l’incertezza, mette a cimento la speranza, ed in pericolo II piacer di chi legge per esso, insin che giugne come nell’Ariosto sull’orlo della languidezza, cioè al punto, che dà più forza al desiderio, e al bisogno. Dopochè l’autore si b fattoi così in certa guisa pregare, comincia a rendersi, s’alza, s’avviva, sorprende, e allot più e scosso, allettato, rapito il lettore.

Che se l’uno b prodigo sin da principio, se spontaneamente dona, e compiace, presto i suoi doni, e le sue compiacenze dan sazietà, la qual toglie ogili grazia, o fa comparir le grazie assai simili, cioè tutte insipide. Crejl lettore non aver più niente a sperare; l’autor mostra d’essere esausto, l’un diviene all’altro indifferente, non si cercano più non si corron più dietro, non s’amano più, e giungono infine ad odiarsi.

Queste proprietà posson dal cuore applicarsi alla fantasia. Ma bastine il dire per sufficiente applicazione, (affin d’evitare anche noi l’uniforme) che come del cuore’ così son dell’ingegno, e dell’immaginazione le