Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/144

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Novità 121


e guadagnarne colle bellezze. Sì temperi anche nell’arti il vino fumoso coll’acqua, cioè il sublime col piano, affinchè non inebri, e imparisi dal danzatore, che ria i salti più arditi, e i passi più sorprehdenti inrramette un camminar quasi di minuetto, per risaltar con più forza improvvisamente -, così dai fuochista meccanico, che non lascia già tutta smorzar la fiamma, e chetare gli scoppi della sua macchina, ma l’interrompe con minor lume, e con intervalli di breve silenzio per riaccenderla, ed ¡scoppiare più vivamente; infine dal musico accorto, che non sempre in trilli, e fughe, e spinte di voce ripone Io studio, e lo sforzo, ma v3intramette pur quelle pause, e quel piano, che sono un termine, non men che un pregio dell’arte sua. In tutte esse pertanto v’ha suoi riposi, sospensioni, ed intermezzi da risvegliar nuovo gusto, gettandone l’anima in un soave languore, e nelle più intime compiacenze, e scuotendola poi con più forza col contrapposto sopravvegnente.

Il qual contrapposto ognor più spiega l’assunto, giugriendo per esso la varietà sino all-