Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/172

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Maraviglia 149

ni elevate, a rapidissimi voli poetici? Cfcn robustezza di stile, che nervo d’eloquenza} che indipendenza da rime, da regole, da servili imitazioni, da periodi studiati, da vana armonia? Darete allora al vostro scrivere quell’aria accigliata, e maestosa delle ruine* della caducità, della morte.

Questa prima mia riflessione sul grande ne chiama un’altra sul bello, onde compiesi il rnaraviglioso di cui parliamo. La riflessione sì è che ¡11 quel bello, a cui scende l’entusiasmo, ei trova non si si come anche il giudizio, k ragione, la verità, cioè il buon gusto Sì: boi sinora non abbiamo parlato di questo, perchè a rigore non appartiene all’entusiasmo il giudicare, ¡1 regolare, che spettano propriamente al buon gusto. L’elevazione, che non è naturale, la visione, ch’è necessaria. la rapidità, ch’è impetuosa, il nuovo, il grande, ¡^sublime, il mirabile, che sono sopra le leggi e l’uso, e sino al bello, ch’è ideale più, o men sempre, tutte queste proprietà, che abbiam riconosciute nell’entusiasmo, e la passione molto più, qual la riconosceremo, e ch’è un sen.

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