Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/176

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Maraviglia 153


bellèzza, ma facendola nascer dalla bruttezza. Pittori e scultori, poeti e oratori ne porgono esempli di questa loro possanza in alcune irregolarità, o sconvenevolezze, le quali abbelliscon le loro opere, e tolte le quali, come dicea Guido d’una sua, guasterebbero l’opera tutta; o sia, che sappiano risarcire il difetto con altrettanto valore, o che lo coprano * e facciano dimenticare in quella luce lor prepotente, o che gli uomini sedotti, incantati, innamorati dell’opera, e dell’artefice sospettino e trovino una ragione un ingegno un segreto in lui, onde non sol gli perdonino, ma l’ammirin per quello. Così veggiamo che gli occhi d’un amante affascinato trasformano in grazie e bellezze i diferti e le sproporzioni d’una persona e d’un volto, che gli par bello.

A restrignere molte riflessioni sul gusta diremo, ch’esso decide del bello, o del contrario in un istante senza bisogno d’un lento giudirio, e che risulta dalla prontissima percezione dell’anima unita alla finissima tempra dei sensi, e quindi ha per oggetto ed alimento suo proprie le lettere, e P arti; che