Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/178

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Maraviglia 155

rute il buon gusto sulle nuvole, e ne fac- ciste una negromanzia, che al celino della magica verga fa nascer quadri, poemi, edifizj miracolosi? Dobbiam dunque lasciare i precetti, i maestri, i modelli, e abbandonarci alla natura? No, io rispondo, e basta inten derci brevemente. L’opposizione, che io trovo tra?’entusiasmo t il ^uo:i gusto, tra 1* arte e la natura è pur troppo vera prendendo il,lignificato loro precisamente, e a rigore, come io lo prendo aflfin d’inculcare Je gran verità generali, e primitive. Ma venendo all’applicazione è chiaro, che s’uniscono e si aiutano insieme nelle bell’arti.

Dunque in- primo luogo fissiamo la necessiti ii’; una felice natura, cioè d’un indole ben, disposta a riuscirvi, e senza cui nessun’arte pon vale. Posta quella, ch’io chiamo ispira zior.e, entusiasmo, creazione, allor venga pur l’arte, lo studio, la sptrienza, cioè l’imitazione. Ma queste non legate a precetti ordinari, e servili, mi guidate da regole generali e primitive, che ci presentano i gran maestri e modelli. Essi ci guidano, è vero, ma