Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/236

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Note. 213

NOT.£.’23j va in tutta la natura pur un fenomeno, cirè secondi il suo sistema, o un ne cominci» siccome stitica, che egli ha e impieghevole ai varj ufficj la fantasia contemplatrice; e iJ poeta si perde tanto nella sua descrizione, cne quantunque destinata a similitudine, più::on conserva relazione col prototipo.

Ma quando da questi primi gradi passano al!or destino essenziale, il raziocinio, cioè a ricercare le varie, e nuove dipendenze murile, ed essenziali i"-‘ idee, ovvero quelle, che possono aver tra loro le cose per necessaria costituzione di natura, e quando pas?a la fantasia alle sole relazioni, che i sensi, o Pafl’etto, o le apparenze mettono tra le idee, e tra le cose; allora sono, quasi direi, essenzialmente ir.combinabili. Quindi si verifica sempre più la distruzione delle belle lettere minacciata dal pendìo universale del secolo verso le scienze esatte; perchè la ragione, con cui un poeta lega le idee, tenendosi alla superfìcie, pare futile al filosofo, che passionatamente ne cerca la sostanza, e viceversa. La voglia d’essere di moda ci fa contrar Pabito, e questa ci avvezza a vedere gli