Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/246

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Note. 223

6 meno, di premere l’uditore, a cui tenea T occhio per vederne le disposizioni, e perorare vedendol convinto, a farlo attento, a consolarlo, o ad atterrirlo,- ad istruirlo, e a commoverlo.

Ma chi sa omai cosa sia l’eloquenza? Or si crede oratore il metafisico, ed il teologo, or quel che fa prediche su l’esistenza di Dio, su la religione specolativa, contro gli increduli, i maomettani, e gli altri eterodossi in una udienza cristiana, che cerca udir la morale dell’evangelio, e ha bisognod’essercorr..

mossa per ciò che crede; or quel che le fa su i dogmi con dissertazioni teologiche, e con pezzi di ss. padri, e d’autori; or chi frondeggia poeticamente senza alcun succo, or chi filosofa da politico, e da economista, or chi affetta il toscano, or chi affastella citazioni, e passi altrui, or chi li ruba impudentemente ec.

NOTA VI. Chi potrebbe assai riconoscere, ed insegnare l’intelligenza occultissima tra la nostr’anima, e l’armonia? Chi non dubita della fede dei greci, che tanti prodigi raccontano, e tanta possanza de’Ior suonai