Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/34

Da Wikisource.

dell'Opera 11

posteri coma Omero, poichè non hanno già tutti gli uomini ad egual grado quel lume d’ingegno, che scopre l’oscura via delle scienze, ma si han tutti per poco quel sentimento che basta ad amare, e coltivare sino ad un certo segno l’arti amabili precisamente, e liberali. Non nego già io per questo che in un pien trattato dell’entusiasmo non abbia luogo la filosofia, cioè quell’ordine, e quell’esame più intimo di sue proprietà, onde distinguansi i suoi veri caratteri, e riducansi a giusti confini per le bell’arti, sicchè l’indoli si riconoscano e i talenti fatti per quelle sentenziando autorevolmente que’ che nacquero a tal destino e quei che nò. Dico solo e confermo non esser ciò solo ufficio del metafisico, e della specolazione astratta, ma richiedersi a tal impresa difficile insieme ed utilissima un profondo filosofo, che sia non meno esercitato nell’arti belle, ciò che raro s’incontra, uom dotato d’acuto ingegno attentissimo e quasi fisico osservatore d’oggetti non corporei, non circoscritti, non docili, come que’ della fisica, uomo insieme sommamente ragionevole, e sensibile, pensatore a