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30 | Introduzione |
3:1 riflettere alle bellezze, e in generale par landò gli scolastici di professione, i matematici e i fìsici elementari, i giurisprudenti, gli antiquari, qual era il Lami dottissimo in pergamene, medaglie, iscrizioni, e lingue antiche, che con tutta ragione trovò stravagante il inio entusiasmo, come dissi a princi* pio, in ragion d’antiquario profondo. ( i ) Già non intendo per questo dannarli essendo non per lor colpa, ma per natura così disposti, e potendosi in cambio racconsolare colla fermezza e la calma dell’anima, che li rende più atti a discutere le questioni, a seguir il filo degli argomenti, ad osservar la na( i ) Vi son bellezze, che non appaiono al volgo, nè il dilettano, ma sono a poeti serbate, come chi è nato al mare o in collina ivi sente un eie! diverso e gli pare un altro verde un altr’aria un altro sole; dove al contrario gli abitatori di basse pianure o palustri quivi provano doglie e stemperamenti.
Chi nacque sui colli d’Elicona certe liriche cose udendo senton ivi quasi l’aria nativa del lor paese, che al vol^o è inutile o poco graia = Ceva Vita di Lemene.