Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/14

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10 Genj.

uno, secondo la varia forzale, e distribuzione delle sue proprietà, così ve n’ha fra i suoi alunni: e chi di loro per migliori organi, per origine più felice, chi per educazione, ed allevamento più diligente, e sagace, chi per altre ragioni or molte parti, or tutte, or alcune chiude in se d’entusiasmo, ed or nell’elevazione, e grandezza prevale, or nella rapidità, e nella passione, e resta addietro del pari per ciò che mancagli, o non è perfetto. Per la qual cosa v’ha pur de’ genj tra gente indotta e volgare, ve n’ha tra le donne senza alcun dubbio, come ben si ravvisano da chi ben l’esamina, e qua, e là ne faremo menzione.

Pur nondimeno intendo parlare singolarmente de’ genj delle bell’arti, standomi ognora al preso argomento. Forse vedrassi, che i genj filosofi per esempio son tali per aver ancor essi l’entusiasmo delle bell’arti, e a quelle dovere più che non credono, o potere in quelle, ove il volessero, più che altri non crede. Ed anche perciò sarei ben lieto di riconciliare insieme le due classi degli uomini più pregiati che forse in altri tempi non ri-