Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/156

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152 Climi.


■ceduto avrebbono al tempo, al favor de’principi, all’emulazione, alle ricompense, se ceder potessero. E se non cedono mai, v’ ha dunque alcun ostacolo radicato permanente universale, ed ei sembra del clima. Mentre intanto in Italia da trecent’ anni, ed anc’oggi senza favor di principi., senza emulazione,,!

senza ricompense, anzi nella decadenza di^ tutto, e nel languore dell’arti stesse hanno, elleno sempre gran voga, ( e qualche città.

anc’oggi conta molti egregi pittori, come Verona ( i ), hanno quel non so che di gre-; co, e non cadono mai nel tedesco, o nelPin-w glese, benché diano talora in gran difetti;.) come il tedesco, e l’inglese, ed anche il francese non hanno mai quel sapore italiano, e mai non si scambiarono l’opere loro colle nostre ( 2 ), e non poterono mai conformar le ( 1 ) Fioriva allora la scuola veronese del Balestra, del Rotari, dal Cignaroli, del Peccio, e d’altri lor degni seguaci.

(2) Si conta a prodigio, che l’abate Regnier facesse una canzone s] petrarchesca, che fu presa per opera del Petrarca, ma tutta ia sua vita studiò Regnier la nostra lingua, tan-