Pagina:Bettini - Guida di Castiglione dei Pepoli, Prato, Vestri, 1909.djvu/109

Da Wikisource.

— 85 —

parte di Sparvo, dai Fiorentini, che ne aveano spossessato gli antichi padroni.

Resulta poi da un istrumento del 27 Ottobre 1340 rogito Isnardi e Dozza che — consenziente il padre, — Giacomo — generosus miles — e Giovanni Pepoli di Taddeo, comprarono Castiglione col suo territorio, la terza parte della villa di Baragazza, metà della Villa di Sparvo, con tutti i diritti annessi e consueti in simili compre, per 20000 lire Bolognesi dal Conte Ubaldino del fu Napoleone degli Alberti di Mangona, che possedean quelle terre come feudo imperiale1.

Unito questo dominio a quello che venne poi donata dai Fiorentini a Taddeo, venne a formare un tutto non dispregevole.

Giacomo per cessione del fratello rimase solo padrone del feudo.

I Pepoli ricevettero dall’Imperatore Carlo IV l’Imnperiale investitura di Castiglione e sue dipendenze il 12 Luglio 1369 «cum mero et mixto imperio gladii potestate, ac omnimoda jurisdictione» ebbero conferma di questo dall’Imp. Rodolfo II il 23 Agosto 1579 da Leopoldo 1. il 28 8bre 1693; da Carlo VI il 22 Marzo 1714 e da Francosco 1. il 17 Aprile 1749.

Castiglione colle sue dipendenze fu non un feudo pontificio, ma imperiale.

Giacomo e Giovanni succeduti al padre, in tempi difficilissimi, senza avere il cuore e la mente di lui,



  1. Archivio di Stato di Bologna. — Avvocato Fanelli — Voto ecc. ecc. posseduto dal Sig. Cav. Claudio Ruggeri.