Pagina:Bettini - Guida di Castiglione dei Pepoli, Prato, Vestri, 1909.djvu/136

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conduce un erto stradone. In doppia fila superbi, giganteschi abeti l’ombreggiavano1, quasi alabardieri di guardia; ma, per vetustà, son ben ridotti di numero. Potesse ripetersi anche qui.

Uno avulso non deficit alter,
Aureus; et simili frondescit virga...1

E, vivaddio! non ci vorrebbe un grande sforzo, per cui spetta a riempire i vuoti lasciati dalle piante cadute sotto il peso degli anni e dei venti ed anzi accrescerne il numero.

Il tempio è fabbricato in fondo ad una vallèa, a cavalcioni d’un torrente, Àvona, in una gola di monti ripidissimi e scoscesi, che lo dominano a guisa di vallo minaccioso.

La posizione del Santuario è melanconica e triste, specialmente per chi è abituato alle belle sodisfazioni, che offrono le vette aeree dei monti. Eppure, è un bel monumento di quello che può la Fede nel vincere qualsiasi difficoltà...

Il Santuario è grandioso con una piazza relativamente vasta: il tempio ed essa cinti da bei portici; che non servono soltanto d’ornamento, ma sono di una vera e propria necessità, onde possa ricoverarsi la folla dei credenti, negli improvvisi temporali, durante le feste solenni. Sul nudo lastricato, molti di lontano, riposano, non «sub Iove frigido» ma, sotto le volte dei portici, le stanche membra, nella



  1. 1,0 1,1 Virgilio. Eneidi. L. VI.