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XXVI.

Da Castiglione a M. Òvolo (m. 962)

Dal paese, per la via della Chiesa Vecchia, ci conduciamo al Brasimone e si varca il ponte di Spinalacqua, in parrocchia di S. Damiano. Si trova costì un molino, il Molin Nuovo, e da qui ascendiamo fino alla Serra, un quattro Km. circa. Dalla Serra, seguendo il crinale a sinistra, si arriva all’Oratorio dei Frascari, onde si volge a destra e scendiamo ad una casa dal nomignolo di Cardèra. Da qui ci conduciamo al primo di una serie di tabernacoli, che guidano al Santuario di Montovolo, notissimo e venerato in Emilia e in Toscana.

Anche prima del sec. XII questo monte fu chiamato Montovolo, forse dalla sua forma, ed anche Roccabruna, dalle fortificazioni, annerite dagli anni, che torreggiavano sulla sua vetta.

In tempi più remoti, come resulta da un atto di donazione fatta ai canonici della Cattedrale di Bologna dal Vescovo Adelfredo nel 150 fu chiamato Monte Paleuse. È supponibile che ivi sorgesse un fano, un delubro a Pale, deità etrusca dei pascoli e dei pastori