Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/129

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mi è ancora riuscito di raccogliere su ciò dati sufficienti. Ogni coppia torna per anni ed anni allo stesso nido, come potè accertare lo Spallanzani servendosi di nastri colorati legati alle gambuccie di quei gentili uccellini. La loro carne sarebbe buona a mangiare, ma il popolo li considera come uccelli sacri ed intangibili: ed è bene sia così, perchè purgano l’aria da ogni sorta di insetti nocivi.

Hydrophilus piceus. — Grosso coleottero, tozzo, di color nero, che, come anche la sua larva, vive nelle acque stagnanti. Non se ne conosce la femmina.


I


Ilex aquifolium. — Agrifolio. Dà un legno pregiato; dalla scorza si ritrae ottima pania.
Iris germanica. — I. fiorentina etc. Giaggiolo. Bel fiore che nasce spontaneo ed anche si coltiva perchè dai suoi rizomi si estraggono profumi. Il giglio fiorentino è l’immagine di un giaggiolo.
Iuncus conglomeratus. — I. glaucus. Giunco. Usato a farne stuoie, canestre etc., e come legature di vario genere.
Iuniperus communis. — Ginepro. Se ne fanno scope; dalle sue bacche giovani si distilla il Gin; quindi sono raccolte per esportarle nell’alta Italia.




Iulus. — Centogambe. Molte specie. Animali a molti anelli e molte paia di zampe. Affini sono le Scolopendre, simili a nastrini rossi, che non è difficile trovare nei luoghi umidi, sotto le pietre. Quando le Scolopendre vanno in amore, si uniscono, secondo le mie osserva-