Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/84

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l’uccisione d’un prete e che non aveva dato contrassegno di penitenza, tagliatagli la testa da’ suddetti manigoldi, fu sepolto nella macchia accanto Setta, (ora Pian della Capra) dirimpetto questa Badia. Ed in fede Io P. Giov. Andrea Tozzini V. Abate M. pp.

Lo sventurato ucciso illegalmente, dai feroci scherani, lasciò in questi luoghi fama di sè non disonorevole che dura tuttora. Ameno quel V. Abate Tozzini che asserisce non aver dato segno di sentimenti cristiani uno che per adempire al dovere religioso d’ascoltare la S. Messa affronta la morte! La testa dell’ucciso, sinistro trofeo, fu portata al Duca di Modena....

Gli sgherri del Principe Estense erano, per quel che narra la fama una ventina: la chiesa, dopo l’eccidio rimase interdetta per vario tempo.1

I barbacani che si vedono da mezzogiorno furon fatti in quei tempi per sorreggere la muraglia che minacciava di sfasciarsi.

I conti Alberti ed i Bardi vi avevano un bel quartiere con stanze grandi, riccamente addobbate e ciascuna avea il suo ampio camino2. Anche nel convento dei Domenicani, S. Marco in Firenze, vediamo non il quartiere, ma le due celle dove Cosimo de’ Medici si ritirava a colloquio con S. Antonino, e vinto forse dai rimorsi, ad implorare la pace di Dio.

Parve forse strano ai buoni fiorentini che un Principe costruisse cappelle per trattenervisi a conversazione con



  1. Ercole III Rinaldo, ultimo discendente maschio dell’antica casa d’Este, dominò Modena, Reggio e la Mirandola dal 1780 al 1796, anno in cui ne fu spossessato dai Francesi. Raccontano che il bandito aveva detto di voler fare una scatola del cranio ducale: questa certo la ragione della rappresaglia terribile.
  2. Prof. Emilio Bertini.