Pagina:Bianca Laura Saibante - Discorsi, e lettere, Venezia 1781.djvu/22

Da Wikisource.
18

o valore. Il perchè essendo cosa questa all’animo attinente di gran lunga più che le anzidette, se questo talento, ove per se manchevole sia, ovvero abbondante, verrà accarezzato, ed abbellito per via della buona volontà alla fatica inclinata, allora la nostra Donna si può spiritosa non a torto chiamare; imperocchè vuolci coraggio a spianare gli ostacoli, che la fatica di rigido aspetto pur troppo a danno nostro innanzi gli occhi dell’intelletto ci oppone; ed il coraggio d’altro fonte non deriva, che da uno spirito non sonnacchioso, non pigro, non vile, ma risvegliato, pronto, ed operoso: in somma da un vero spirito atto a qualsivoglia ardua impresa. Non per questo, valorosi Messeri, io conchiudo potersi, o doversi chiamare unicamente Donna di spirito quella, che il proprio talento dirozza, e coltiva; ma affinchè degna veramente ella si renda d’ottenere il grido di spiritosa, penso ornarla di tre cose, senza le quali tutte io mi starei ancora in forse, se a buona equità le si potesse convenire il suddetto attributo. Adunque leggiadra, saggia, e dotta quella Donna è duopo che sia, la quale secondo noi dovrà in faccia del mondo far sua luminosa comparsa in genere di spirito; sebbene a mio giudizio questo spirito essendo cosa propria dell’animo, non altro mi persuade, come agli andamenti del corpo adattar eziandio si possa, se non se in quanto dal perfetto ordine armonico tenuto dal medesimo nelle sue mozioni probabile si fa il dedurne, che quanto aggraziato, e regolato esso sia, altrettanto degna e bell’Anima


en-