Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.1, Zurigo, 1846.djvu/146

Da Wikisource.
138 capo viii.

la scappò netta del tutto, conciossiacosachè parendo ad alcuni che un sapere così sterminato non potesse essere effetto naturale, imaginarono che Frà Paolo aveva uno spirito famigliare. Cardano e qualche altro matto se ne vantò, Torquato Tasso se lo credeva; ma Cecco d’Ascoli fa abbruciato vivo, Pietro d’Abano in effigie, Petrarca dovette purgarsene a Clemente VI, Tommaso Campanella la scontò in carcere e il monaco Bacone non so come l’abbia cansata; le quali cose quando io mi ricordo, mi dolgo veramente e di cuore che il destino degli uomini grandi sia troppo spesso quello di dover essere il bersaglio degli uomini stolti.