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CAPO SECONDO.


Scrivendo io la vita di un famoso frate mi voglio permettere una digressione sull’origine e gli statuti de’ monaci segnatamente de’ Serviti. L’episodio non dovrebbe essere affatto estraneo al mio argomento; ma quando pur fosse, io mi spero che giovi alla curiosità di quelli che non hanno una precisa notizia di una gerarchia, a sterminio di cui congiurano le opinioni del secolo e i mutati costumi.

L’origine del monachismo sale al III secolo quando il celebre Sant’Antonio abate lo mise di moda nell’Egitto e nella Siria, donde poi rapidamente si diffuse in tutto il mondo romano. Allora i monaci erano una soldatesca tumultuaria come i palicari della Grecia, e anticamente i venturieri in Italia; ma al principiare del IV secolo Pacomio egiziano, prima soldato, poi monaco, avvezzo agli usi della milizia, gl’introdusse a un dipresso nel suo monastero. Divise i suoi monaci (dicono che fossero 10,000) in compagnie, ciascuna subordinata al suo capo, e questo a un capo supremo che era l’abate: uniformità di vestire, dormitorio, e refettorio comune, regolata distribuzione di cibi, d’incumbenze e di lavori, la stessa ora pel pranzo, per la preghiera e pel riposo. E a far gradire le sue leggi a popolo indocile, le finse portate a lui da un angelo. Piacque l’innovazione, ed ebbe imitatori; e in breve vi fu-