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capo xiii. | 283 |
sentimento di giustizia, non per speranza di lucri o di onori (chè la Repubblica non avea come Luigi XIV vescovati da conferire), difese le ragioni della sua patria e ricusò gli emolumenti che la pubblica gratitudine volle assegnargli; perseguitato da una Corte nemica, oltraggiato nella fama, insidiato col ferro e col veleno, ne prese la più nobile vendetta, il silenzio. E se è per questo che Bossuet lo chiama un eretico in cocolla, bisogna ben compiangere quel prelato che non sia stato eretico anch’egli.