Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/247

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capo xxvi. 239

lui molto confidenti nota, reputai io degna di essere guidata alla luce, onde mi affaticai non poco per cavargliene copia dalle mani; e avuta questa preziosa gioia, da lui poco stimata, non ho giudicato doversi ella più tenere occulta quantunque io non sappia quello fosse per sentire esso autore, o come avesse ad interpretare questa mia risoluzione di pubblicarla».

Prima di andare avanti conviene ch’io dica per quali avventure il de Dominis, che i lettori hanno già veduto figurare come vescovo di Segna, fosse pervenuto in Inghilterra.

Nato in Arbe, isola della Dalmazia veneta, da nobili parenti, Marc’Antonio de Dominis fu educato a Loreto nel Collegio Illirico diretto dai gesuiti, di cui vestì l’abito. Ma si sgesuitò per seguire la carriera delle dignità ecclesiastiche e fu vescovo di Segna, poi arcivescovo di Spalatro. Perspicacissimo, di molta erudizione, di varia letteratura, perito nelle lingue, nella matematica e nella fisica, autore di un trattato in cui spiegava il fenomeno dell’iride e provava molte cognizioni di ottica, versatissimo nelle scienze ecclesiastiche, era altresì cortese, affabile, sincero, di bei modi, ma in pari tempo ambizioso, vanaglorioso, leggiero e inquieto. Di onesti costumi e zelante, si era fatto distinguere a Segna per le sue cure onde stabilire la quiete turbata dagli Uscocchi; poi nell’arcivescovato di Spalatro introdusse una severa disciplina che gli meritò l’ira del licenzioso suo clero, che lo accusò di parteggiare pei protestanti, accusa che a Roma manca di rado il suo effetto, molto più che vigevano altri ag-