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MIA MADRE


Indovinate chi amo più di tutti sulla terra? Io amo mia Madre; – io l’amo più della Patria, cui dono il mio sangue se lo vuole, – più della mia T.***, ch’io amo pur tanto. – Povera mia Madre! Se voi la conosceste, forse non ci capireste nulla. No, non è una donna elegante, – non sa di musica, – non sa il Francese, – non ha cerimonie; – è una donna quieta come un ciel sereno, una donna alla buona che crede in Dio, che va ogni giorno alla Messa, a pregare prima per me e poi per sè; è una donna alla buona, che crede in tutto; – crede, che l’olio versato porti sciagura; – crede, che il vino versato porti fortuna. È una povera donna, che ama il suo figliuolo come voi amate voi stessi. – Io mi confesso come davanti a Dio. Non amo tanto mio padre; – è un buon uomo, – ma la mia povera Madre è bene altra cosa. – Io non amo mia madre per il latte che mi ha dato, perchè del latte non me ne rammento; – ma quando mio padre talvolta mi sgridava, ella mi consolava, – mi asciugava le lacrime, – mi baciava – mi dava un trastullo, – mi riconduceva alla gioia. Quand’io andava a scuola, e mi era innamorato dei libri, mia Madre mi dava il danaro, onde comprarmeli. – Mia Madre mi ama come il suo cuore, – io sono il suo cuore. Mi guarda con una compiacenza, – s’inorgoglisce di me, come la giovane sposa della sua corona di rose nel dì delle nozze. – Ed io l’amo ugualmente. Io ho un sembiante duro, – e quando sento dentro non sono punto espansivo; – ma gli occhi mi parlano, – e mia Madre guidata dall’istinto mi guarda sempre negli occhi, e ne riman consolata. Po-