Pagina:Bini - Scritti editi e postumi.djvu/161

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di buon grado lor farei riverenza, se la parrucca facesse parte della testa, e se non mi fossi accorto, che gli anni spossavano l’ingegno, dove era ingegno, e intristivano le belle passioni fremevano, nè altro effetto costante producevano sulla testa tranne i capelli bianchi. E quanto alle passate opinioni? Oh! se la faccia del Vero degnasse mostrarsi alla terra, la sua forma sarebbe unica, universale, perenne; – ma perchè inesorabile una sentenza lo vieta, ne tengono le opinioni la vece, le opinioni, che sono la sembianza scolpita d’un’epoca sociale. Spezzata l’arpa, cessano i suoni; – caduto il complesso delle razze destinate a significare un’epoca distinta di società, ogni efficacia delle sue opinioni si sperde; – quindi immediata necessità che la mente prediletta concordi le opere e gl’istituti al secolo, e alla razza che le fa corona. Quando cesserà il malignar dei pedanti, e l’insanire della plebe? quando la parola del Genio sarà scorta a chi peregrina la vita? quando spegneremo del tutto quell’avanzo della primitiva indole di fiera, che stette indomito contro la forza del tempo, e l’influsso delle più sante istituzioni? quando scioglieremo il voto eterno dell’anima di stringersi tutti in una famiglia di fratelli?

Fra coloro che si aggiudicavano esclusivamente la proprietà di filosofi e le chiavi del cuore, pende tuttavia la contesa se la razza meriti più il riso, o il compianto. Io, guardando al passato, le concedo la compassione, e gemo su quante generazioni disparvero, e sulle presenti; nè dissuado l’amore, supremo degli affetti, e bisogno dell’anime singolari, ma gemo, perchè l’amore fu sempre argomento gravissimo di cordoglio agli amanti. Qual saranno le future condizioni dell’uomo? Soffochiamo il presagio, e