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E cosa merita un uomo siffatto? l’uomo, che per i figli non suoi ha saputo sublimare il cuore, e crearvi dentro l’intelligenza, l’amore, e il dolore di padre? – Il premio vero della virtù è in un mondo migliore, e intanto un uomo siffatto tra noi merita una corona dei più bei fiori, che germoglino sulla terra, – una corona di benedizioni.

Egli ebbe nome GUGLIELMO AVENAS. Nacque in Nizza, e visse lungamente in Livorno, dove morì il 21 Gennaio 1842. Morì come muoiono i giusti, senza terrori, e senza rammarichi, colla coscienza sicura del fatto suo, e coll’anima verso Dio.

I Fratelli Pachò mossero queste poche parole per onorare la memoria del tutore dilettissimo, e soddisfare in parte all’amore, alla riconoscenza, e al desiderio, che di sè ha lasciato vivissimo quest’uomo dabbene.

Voi tutti poi pregate per lui, onde egli preghi per noi in quel luogo dov’è un Giudice solo, una legge sola, e una verità sola, dove non è anticamera, che trattenga, o disperda le suppliche dei poveri mortali.


Livorno, Tipografia Sardi, 1842. Seconda edizione. – nella Rosa di Maggio, 1843.