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UN SOGNO
― 1839 ―
Il 5 Marzo 1830 ad alta notte mi addormentai, e feci questo sogno.
La serva entrò in camera mia, e disse: – signor padrone, sono accecata.
Due persone hanno picchiato all’uscio, ed hanno dimandato di Lei; io
appena le ho guardate in faccia son diventata subito cieca: – A queste
parole feci un atto, ed una esclamazione di maraviglia, e intanto
le due persone entrarono. Erano Giovanni P.*** e sua Madre, ambidue
morti di fresco. Conservavano la figura e le sembianze naturali, come
quando erano vivi, se non che negli occhi e nel sorriso traluceva loro
un non so che d’immortale. Al vederli io restai reverente e commosso.
Giovanni mi abbracciò e mi baciò; sua Madre mi strinse cordialmente
la mano, e disse; – veniamo a ringraziarvi di quello che avete fatto
per noi, e specialmente per il mio Giovanni. Partecipate i nostri
ringraziamenti anche agli altri vostri amici. – Allora io dissi: –
Signora, tra questi miei amici ve ne sono tanti dei poveri; sapreste
darmi tre numeri al lotto? – La donna con atto amoroso mi diede un
leggiero schiaffo, e disse: – così rispondono gl’immortali a certe
dimande. – Io restai un certo tempo umiliato e compunto, e poi ripresi:
– vedete, voi siete