Pagina:Bini - Scritti editi e postumi.djvu/258

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cia; e di più, quando sono stanchi, i soldati caritatevolmente vengono in loro soccorso. Fatto sta, che, meno qualche poco d’intervallo, ora è un giorno e mezzo che suonano. Potete credere, che io non vi avrei fatto parola di questa freddura, se avessi migliori cose da dirvi. Frattanto salutate cordialmente la famiglia, e gli amici. Sono

Dalla ***, 6 Decembre 1833.

Il vostro Carlo.


IX.


Pregiatissimo Signor A.***

È una storia lunga la storia dei miei occhi. Questi occhi stanno irremovibilmente ostinati nel male come se ci stessero bene, e non ho trovato mezzi, nè scongiuri da convertirli a vita migliore. È una storia lunga e bizzarra la storia dei miei occhi. Il male non percorre i suoi stadi regolarmente, come gli altri mali; non procede di grado in grado verso un esito qualunque, buono o cattivo; non si contenta neppure di restar sempre sur un piede; ma si muove a zig-zag in un giro capriccioso, contradittorio, in avanti, in addietro, di su, di giù, da manca, da destra. Oggi, per esempio, mi stanno male, – dimani tra il bene e il male, – dimani l’altro malissimo, – il giorno dipoi si piegano al meglio, – quell’altro giorno rincattiviscono, – il giorno seguente non manca che un soffio a guarire, e chi me li vedesse in quel punto giurerebbe, che fra un’ora sarò libero affatto; ma l’ora non è anche tra-