Pagina:Biografie dei consiglieri comunali di Roma.djvu/268

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balestra dott. pietro

stampare sulla patria diletta una spendida orma e a meritare una pagina di ricordo. — E per fermo dice il Bianchi essere il premio più bello per i benemeriti cittadini, per gli uomini virtuosi, per tutti coloro, che s’interessano in prò del proprio paese e per la fortuna del popolo, quello di esser notati su tavola istorica, che anzi afferma farsi per tal premio più diligenti e virtuosi i cittadini, e suscitarsi nei medesimi utilissima gara per superarsi nell’opera del pubblico bene. — Nè il progredire del nostro secolo permette che soltanto a coloro, i quali s’ebbero il dono d’altissimo genio e il volo spiccarono sublime sopra il volgo degli uomini, sia dovuto dallo scrittore l’onore di una biografia, e piuttostochè in vita appresso alla morte dirne la lode, ma vuole altresì che nella presenza di liberi e civili tempi suoni gentile e grande la memoria di quei cittadini, secondo chò o per grandezza d’ingegno, od anche per modesti pregi si distinsero. — E noi con compiacente animo in questa nostra pnbblicazione presentiamo oggi in brevi tratti la vita di quell’illustre cittadino, che è il D.re Pietro Balestra.

Sortiva egli i natali in Roma da onorata e civile famiglia. — Suo padre Carlo fu uomo onestissimo e virtuosissimo, ed operoso tanto che seppe da modesta condizione innalzarsi a cospicua fortuna, ed ebbe la consolazione di lasciare in agiatezza la propria famiglia, e nello scorso giugno all’età di 96 anni scendeva nei riposi del sepolcro, benedicendo ai diletti figliuoli, che gli facevan corona. —

Pietro Balestra insino dalla fanciullezza dimostrò bello e robusto l’ingegno, nobile e gentile il cuore. — Amante degli studi, nei medesimi fece progresso rapidissimo, e sentendosi inclinato alla Scienza Medico-Chirurgica vi attese per guisa, che emerse tra i giovani più distinti e nella Romana Universrtà ne colse la laurea. — Poscia viaggiò in Italia e all’estero, e fra le altre città dimorò lungo tempo a Parigi e a Londra, ove si perfezionò in questi studi. Tornato in Roma per sofferenze di salute non si potè abbandonare all’esercizio della medicina, quanto egli avrebbe desiderato, ma si diò a coltivarla in scientifici lavori. — Però era già salito in splendida fama e al Congresso internazionale medico tenuto in Firenze nell’anno 1868 tanta luce di se sparse, che andò dai più celebri scienziati lodato. — E fu allora che vide la luce quel suo lavoro intitolato: «Ricerche ed esperimenti sulla natura e genesi del miasma palustre.» Tutti i giornali italiani ed esteri, tanto scientifici quanto politici, ne menarono lode distinta, e fra gli altri nel giornale il Debats v’ha un lungo resoconto dell’Accademia delle scienze di Parigi, in cui è tributato elogio bellissimo al Balestra per il merito di quella sua onorata fatica, che arricchiva la scienza di una nuova ed impor-