Pagina:Biografie dei consiglieri comunali di Roma.djvu/270

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balestra dott. pietro

rio, e senza trarne interesse alcuno, sia largo di sua visita e di suo soccorso a qualche amico infermo, e ad altri, che si trovano nella distretta dell’indigenza, ed in queste cure ebbe numerosi e splendidi risultati, che gli accrebbero il nome non solo di scienziato ma di valente clinico. —

Della sua fede politica parlando, diremo essere egli un cittadino di liberi sensi, che ama sinceramente il proprio paese, e che desiderò sempre e concorse per quanto potè ad affrettare la unità, libertà e indipendenza d’Italia, onde fu che, allorquando egli trova vasi per i suoi studi nell’Ospedale di S. Spirito, subi persecuzioni dalla polizia pontificia, ed in un tempo essendosi per suo diletto recato a Napoli, al ritorno fu dal governo papale rigorosamente perquisito; ma su di lui non poterono attaccare gli artigli, chè seppe sempre certi prudenza operare. Di sensi altamente liberali sono anco tutti gli altri suoi fratelli, e noi noteremo di particolare menzione quell’insigne cittadino, che è l’avvocato Giacomo Balestra, che fu non ha guari eletto Assessore Municipale, ed è zelantissimo della buona amministrazione comunale e del decoro di Roma.

Succeduto l’avvenimento più solenne, di esser fatta Roma Capitale d’Italia, Pietro Balestra fu eletto Consigliere Provinciale del Mandamento di Roma, e in quell’ufficio intese sempre a comporre con gli altri consiglieri quel bell’edificio della provinciale amministrazione, che per verità onora il paese e gli nomini, che fanno parte del Provinciale Consiglio.

Più potremmo dire del D.re Pietro Balestra, ma tutto riassumendosi nell’essere un uomo scienziato, onesto, di carattere serio e nobilissimo, che di bellissima luce risplende nella repubblica dei dotti; un cittadino amante della patria, amante della sua Roma, cui anela sopratutto con i lavori anche del suo ingegno essere utile, stimiamo debito dello scrittore consegnarlo alla perpetuità del ricordo, e allo splendor dell’esempio, chè a uomini di belle virtù ornati debbe informarsi la gioventù crescente, per trarne semprepiù grandi e utili cittadini. —






Roma — Gennaro 1873