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XVI Prefazione

derne, quelle istruzioni pratiche che meglio valgono ad avviare alle prime ricerche marine un principiante fornito di mezzi modesti.

La nota bibliografica posta in appendice ad ogni capitolo è soltanto in parte una scelta delle opere più importanti e più autorevoli. Certe memorie speciali vi figurano perchè mi han servito a svolgere o a discutere punti che mi parevano degni di rilievo, e accanto a lavori generali di fondamentale importanza son citati anche scritti popolari, ai quali mi è occorso qua e là di attingere.

A rendere pubblici questi miei saggi mi ha spinto più d’ogni altra cosa una riflessione. Molti naturalisti del gruppo più giovane, studenti e laureati, sono generalmente assorti in esercizi ed in minuziose indagini di morfologia o di fisiologia generale, e a me sembra che l’indole e l’ambiente dei loro studi non consentano loro di acquistare quella visione larga e diretta della natura che sarebbe desiderabile. Il naturalista «da laboratorio» ha ucciso il naturalista «da campagna» e se ha corretto spesso le gravi deficienze, non ha molte volte ereditate le buone qualità del suo predecessore. La bella organizzazione di taluni laboratori marini, dove lo studioso trova giornalmente sul proprio tavolino il materiale vivente, se da una parte offre inapprezzabili vantaggi, toglie però al biologo non poche opportunità d’imparare e di meditare, perchè lo dispensa dal ricercare di propria iniziativa gli organismi che lo interessano e dal rendersi conto coi propri occhi di una quantità di fatti relativi alla vita ed ai costumi di quelli. Appariranno esagerate, ma non sono certo destituite di fondamento le parole del Massari: «le biologiste actuel, quelqu'il soit, se conduit