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Pagina:Biologia marina.djvu/78

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54 Capitolo erzo

Globigerina hulloides. A profondità superiori ai 5500 metri i gusci calcarei subiscono una lenta dissoluzione, tantoché negli abissi maggiori la melma a Globigerine cede il posto ad un fango di colore rossastro. Ma nella zona compresa fra i 700 e 5500 m. circa la sua diffusione è grandissima; la si trova infatti in gran parte dell’Atlantico e per un tratto molto esteso del Pacifico e dell’Oceano Indiano (da 72° lat. N. a 60° lat. S.)- In plaghe assai limitate dell’Atlantico e del Pacifico tropicali, dov’è scarsa la variazione annua di temperatura, accompagnano o sostituiscono i gusci di Poraminiferi resti d’altri organismi calcarei, specialmente conchiglie di Molluschi appartenenti ai due gruppi pelagici dei Pteropodi e degli Eteropodi. Questa melma a Pteropodi non discende oltre ai 3 km. di profondità.

Le melme ricche di resti silicei sono caratteristiche dei mari freddi; così la melma a Diatomee contenente innumerevoli gusci di queste Alghe microscopiche, occupa una larga striscia nell’Oceano Glaciale Antartico ed un’altra più stretta nel Pacifico settentrionale a profondità variabili da un migliaio di metri sino ad un massimo di 3500. Proprie dei mari tropicali, ma di acque profonde e per conseguenza fredde, sono le melme a Radiolari. Gli scheletri silicei fantasticamente vari e delicati di questi Protozoi, predominano in certe regioni del Pacifico Tropicale e dell’Oceano Indiano, fra 2000 e 5000 m. circa di profondità; talvolta furono riscontrate sino a 7000 m. Pare che la loro presenza sia connessa non soltanto alla temperatura, ma anche ad una salsedine relativamente bassa e ad una certa quantità di detrito minerale sospeso nelle acque superficiali.