Pagina:Bisi - Poetesse d'Italia, Milano, Quintieri, 1916.djvu/18

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Poetessa della fiamma. Non ancora è arsa nel grande rogo che per lei hanno acceso uomini e donne?

Ella si è condannata da sola: la sua poesia è scherno, sfida: la più crudele e magnifica analisi d'anima femminile che si sia osata finora, da una donna.

Ella ha osato dire quello che ogni donna tace: le infinite sottili torturanti seduzioni del senso, da cui è assalita, combattuta, affranta.

Certo, non rappresenta la nuova e buona e cosciente femminilità: ma, come tutte le creature veramente sincere, ella cantò quello che era la sua vita, null'altro – e non per vanto, non per bluff, non per smania di notorietà.

Quando, come in una teoria bistolfiana, uscirono i suoi versi sulle Vergini Folli, pochi si avvidero ch'ella fosse un eccezionale temperamento di poetessa, malgrado la sua forma d'arte fosse fin d'allora perfetta e cristallina; ma solamente quando parlò di sè apparve veramente grande, e fu combattuta per la sua confessione.

Certo, vi fu un errore iniziale con la presen-