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Pagina:Bisi Albini - Donnina forte, Milano, Carrara, 1879.djvu/51

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Quando mi vesto io non penso agli altri: non faccio che accontentare il mio occhio; e siccome a me piacciono i contorni decisi, le linee nette, non ho mai sopra di me nè tulle, nè nastri. Certe testoline tutte a fiori, a spilloni, mi han qualcosa di raffazzonato, di non ben definito che — sono un originale? — mi fa dubitare del carattere della signora. È barocco infine, e il barocco in arte non mi piace.

Sentii una scampanellata.

— «Here is» e Miss Jane mi buttò sulle spalle il mantello.

Sull’uscio mi incontrai in Carletto; perchè arrossii? come sono sciocca!

— «Addio, Conny» mi disse respirando a fatica, per la corsa fatta su per le scale; il suo viso era pallido e negli occhi grandi, castani e profondi, v’era un velo di tristezza. È un fatto che egli è uno dei più bei giovani ch’io conosca: in quella sera la sua testa piccola e bionda, risaltava stupendamente su quel largo bavero di martoro.

Mi offerse il braccio senza parlare e scendemmo...

— «Sei troppo gentile — dissi tentando di dar alla mia voce un tono d’ironia. «Incomodarsi per una signorina!»

Egli si volse a guardarmi, poi posò la mano sulla mia ch’era appoggiata al suo braccio, e disse con un suono di voce che mi turbò:

— «Conny; io mi sono riconciliato colla signorina;

Donnina Forte. 4