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associazione d’idee: quindi ci crediamo obbligati a sviluppare le nostre idee sull’assunto. L’esperienza ha mostrato che degli uomini privi d’ogni istruzione teorica han fatto buona riuscita nella guerra, ed ha mostrato egualmente che degli uomini aventi fondata opinione d’istruiti a fondo nella teoria dell’arte hanno avuto poco felice esito alla pruova. Si è detto allora che lo studio danneggiasse anziché favorisse l’applicazione ai fatti nei quali si riassume la guerra. Ci sembra esservi un doppio errore, primieramente nel senso dato alla parola « studio », in secondo luogo nell’associazione dello studio con la poco buona riuscita in pratica. Per quanto si abbia poca abitudine nel calcolare le operazioni intellettuali che conducono alla formazione delle nostre idee, ognun sa che le sensazioni non fecondate da nessuna riflessione, non ruminate, per servirci di una espressione materiale, si rimangono mere impressioni, lasciano il vago di un sogno e quanto piú sieno moltiplicate tanto piú è difficile classificarle e renderne conto con qualche precisione. Tutti quelli che hanno avuto occasione di conversare con uomini che abbian fatto lunghi viaggi o sieno stati attori in lunghe guerre su teatri diversi, sono restati sorpresi di non trovare nessuno interesse nella loro conversazione con essi, mentre tanto se ne promettevano; perché non essendo questi tali dotati della facoltá di meditare e di classificare, ignoravano compiutamente dove fosse accaduto il tal fatto, quando, come, perché, e simili altre circostanze: imperocché è una legge della nostra natura che il lavoro crei i valori materiali e intellettuali; per lo che un uomo ricco di dovizie egualmente che un uomo ricco di sensazioni si troveranno poveri laddove non sappiano la loro ricchezza col lavoro fecondare. Uomini che hanno divorato delle biblioteche, ma che non hanno mai riflettuto, mai discusso con l’autore, mai letto con la penna in mano, si trovano riguardo alle impressioni che han ricevuto nei libri nello stesso caso del viaggiatore e del militare che non han potuto né riassumere né determinare il valore delle moltiplici sensazioni che gli hanno colpiti. Per conseguenza né il vedere né il leggere insegna niente, perché le sensazioni isolate del pari