Pagina:Blanch - Della scienza militare.djvu/62

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doveva essere ricco di conseguenze militari e venir modificato dalla scoverta della polvere, come nel susseguente discorso faremo conoscere. Ma ricreata la fanteria, il gran passo era fatto, e l’arte non poteva piú retrocedere del pari che piú noi potea la civiltá.

Ci resta ora a determinare rapidamente la correlazione che hanno avuto le vicende dell’arte qui esposte con lo stato delle scienze e della societá, di cui abbiamo indicato i legami.

La societá nel primo periodo dell’epoca, dal quinto all’undecimo secolo, offriva una sterile civiltá nell’impero greco, sostenuta dal nome, dal meccanismo del potere e non dalla passiva ed avvilita indole dei suoi popoli, indifferenti alia sorte politica dello Stato.

L’Occidente era occupato militarmente dai barbari: non vi era altro che il clero il quale conservava vita, vigore ed ordini e cercava convertire i conquistatori che una societá invilita non aveva potuto respingere. L’islamismo sorgeva in questo periodo e minacciava l’Europa delle sue conquiste e delle sue dottrine. Le scienze morali in Oriente si riducevano al sincretismo della scuola di Alessandria, ed il merito di quella etá è riposto nei santi padri, i quali nella doppia lotta che il cristianesimo sosteneva col paganesimo e coll’eresia, spiegarono eloquenza, sapienza e forza d’animo; ma la tendenza all’ascetismo, che doveva nascere dallo spettacolo del mondo e delle sue vicende, dovette privare gli eserciti dei caratteri piú vigorosi, i quali cercarono ne’ deserti e nei chiostri di esercitare il coraggio nel martirio. Le scienze esatte decadevano, le naturali erano soperchiate dalla magia e dalla tendenza mistica degli alessandrini a spiegare i fenomeni non con l’analisi de’ fatti naturali ma con le cause occulte e fuori di essi. Le arti si risentivano dello stato delle scienze, delle quali sono sempre il lento ma costante riflesso.

Nelle contrade occidentali la decadenza era piú compiuta, il clero meno istruito che nell’Oriente, e le invasioni de’ barbari non lasciavano altra disposizione che il terrore o la rassegnazione; il perché l’ immaginazione era sbalordita e la ragione