Pagina:Blanch - Della scienza militare.djvu/75

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positive la scienza della fortificazione e ne praticavano l’arte da per tutto, con Solimano come con Carlo quinto. Gli assedi di Rodi, di Malta, d’Algieri e di Granata confermano questo nostro detto, giacché si trovano ingegneri italiani che ne diriggono l’attacco o la difesa. Non solo a quei tempi alle torri venivano sostituiti i bastioni, ma Pietro di Navarra inventava la guerra sotterranea in Napoli e ne faceva la prima pruova; ed il Dargon osserva che la difesa esterna da lui e dal Carnot tanto raccomandata ai nostri tempi, era in quell’epoca praticata talmente che all’assedio di Granata di Ferdinando il cattolico vi fu un’opera esterna presa e ripresa trentasei volte.

Ora ci resta per seguire il nostro ragionamento a determinare l’ultima parte del problema, cioè lo stato delle scienze e della societá, per metterlo in comparazione di quello dell’arte militare che abbiamo giá esposto ed indicarne gli storici risultamenti.

La tendenza del secolo che abbiamo fatto osservare era doppia: aveva per oggetto di ristabilire la civiltá degli antichi e di entrare in quella che corrispondeva agli elementi ed ai destini delle moderne societá. Una combinazione comune legava queste due disposizioni, cioè quella di combattere il medio evo nelle sue massime e nelle sue istituzioni. Ma queste, forti del loro dominio e della loro durata, reagivano contra tutte le contrarie tendenze. Nello stato dello scibile si vede chiaramente questa lotta ed i suoi caratteri. L’amore dei classici dell’antichitá spinto fino alla superstizione faceva entrare la filosofia antica, la giurisprudenza ed il dritto romano negli studi dell’epoca, i quali dovevano combattere la filosofia scolastica ed il dritto canonico, che si difendevano e si amalgamavano a vicenda con questi nuovi elementi. La letteratura e le lingue della classica antichitá si trovavano nella stessa posizione in presenza delle nuove lingue europee e della letteratura che ne derivava nelle diverse nazioni formate sulla rovina dell’impero romano. Le scienze esatte contavano giá egregi cultori come Regio Montano, Li va Poggioli, Lucio di Borgo celebre nel calcolo algebraico, e Copernico che aveva applicato le matematiche ed il calcolo all’astronomia. La bussola ritrovata nel decimoquarto secolo, i nomi di