Pagina:Blasi - Manuale per la coltivazione della vigna latina, Milano 1877.djvu/59

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Quest'operazione si comincia in maggio e si rinnova ogni volta che si va sul vigneto a compiere i diversi tagli verdi che si dovranno in appresso praticare.

II. - Castratura o cimatura dei pampini a frutto.

139. — La castrazione consiste nel levar via coll’unghia del pollice, o dell’indice, l’estremo getto, o germoglio dei pampini a frutto, e cioè quella estrema e tenerella parte di essa.

140. — Quest’operazione ha il vanto nientemeno di essere contemporanea del vapore e del telegrafo, poichè non prima del secolo presente fu applicata alla vite. I suoi effetti sono mirabili. Bisogna però che sia eseguita nel modo seguente ed al solo capo a frutto, poichè se la faceste al capo a legno perdereste il frutto dell’anno venturo.

141. — Se i pampini del capo a frutto hanno due o più grappoli, lasciate al di sopra di esso due nodi con le rispettive foglie, e se ne hanno uno solo, lasciatene tre e poi castrateli. Sarebbe cosa molto buona stare attenti a questa importante operazione, poichè quando il getto superiore alle foglie indicate sarà grande come una lenticchia, sarebbe il momento opportuno per castrarlo e recidere.

All’incirca, adunque, verso la metà di giugno, ma possibilmente prima della fioritura, eseguirete quest’operazione.