Pagina:Boccaccio, Giovanni – Elegia di Madonna Fiammetta, 1939 – BEIC 1766425.djvu/107

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capitolo v 101


e a Bacco forme ancora da loro non conosciute; venne il battaglievole Marte, il quale trovò nuove arti e mille forme alla morte, e quinci le terre tutte si contaminarono di sangue, e il mare similmente ne diventò rosso. Allora senza dubbio li gravissimi peccati entrarono per tutte le case, e niuna grave scelleratezza in brieve fu senza esemplo: il fratello dal fratello, il padre dal figliuolo, il figliuolo dal padre furono uccisi; e il marito giacque per lo colpo della moglie; e l’empie madri hanno piú volte li loro medesimi parti morti. La rigidezza delle matrigne ne’ figliastri non dico, che è manifesta ciascuno giorno. Le ricchezze adunque, avarizia, superbia, invidia e lussuria, e ogni altro vizio parimente seco recarono; e con le predette cose ancora entrò nel mondo il duca e facitore di tutti li mali, e artefice de’ peccati, il dissoluto amore, per li cui assediamenti degli animi, infinite cittá cadute e arse ne fumano, e senza fine genti ne fanno sanguinose battaglie, e fecero; e li sommersi regni36 ancora priemono molti popoli. Oimè! tacciatisi tutti gli altri suoi pessimi effetti, e quelli li quali egli usa in me siano soli esempli de’ suoi mali e della sua crudeltá, la quale si agramente mi strigne, che a niuna altra cosa che a lei posso volgere la mente mia».

Queste cose cosí fra me ragionate, alcuna volta, pensando che le cose da me operate siano appo Iddio gravi molto, e le pene a tue senza comparazione noiose, hanno forza d’alleviare alquanto le mie angoscie, in quanto li molti maggiori mali giá per altrui operati, me quasi innocente fanno apparere, e le pene da altrui sostenute, benché io non creda da nessuno cosí gravi come da me, pur veggendomi non essere prima né sola, alquanto piú forte divengo a comportarle; alle quali io sovente priego Iddio che, o con morte o con la tornata di Panfilo, ponga fine.

A cosí fatta vita e a peggiore m’ha la fortuna lasciata consolazione cosí picciola, come udite; né intendiate consolazione che me di dolore privi, sí come l’altre suole: essa solamente alcuna volta gli occhi toglie dal lagrimare senza piú prestarmi de’ suoi beni. Seguitando adunque le mie fatiche,