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8 | l'elegia di madonna fiammetta |
aspettando la morte mi voltolava. E giá l’ora di quella venuta
parendomi, offesa ancora dalla paura del tempo avverso, fu
sí grave la doglia del cuore quella aspettante, che tutto il
corpo dormente riscosse, e ruppe il forte sonno; dopo il quale
rotto, subito, paurosa ancora delle cose vedute, con la destra
mano corsi al morso lato, quello nel presente cercando che
nel futuro m’era apparecchiato; e senza alcuna piaga trovandolo, quasi rallegrata e sicura, le sciocchezze de’ sogni
cominciai a deridere, e cosí vana feci degl’iddii la fatica. Ahi,
misera me! Quanto giustamente, se io li schernii allora, poi
con mia grave doglia gli ho veri creduti, e piantili senza
frutto, non meno degl’iddíi dolendomi, li quali con tanta
oscuritá alle grosse menti dimostrano i loro segreti, che quasi
non mostrati se non avvenuti si possono dire! Io, adunque,
escitata, alzai il sonnacchioso capo, e per picciolo buco vidi
entrare nella mia camera il nuovo sole; per che, ogni altro
pensiero gittato via, subito mi levai.
Quello giorno era solennissimo quasi a tutto il mondo; per che, io con sollecitudine li drappi di molto oro rilucenti vestitami e con maestra mano di me ornata ciascuna parte, simile alle dèe vedute da Paris6 nella valle d’Ida tenendomi, per andare alla somma festa m’apparecchiai. E mentre che tutta mi mirava, non altramente che il pavone le sue penne, immaginando di cosí piacere ad altrui come io a me piacea, non so come, uno fiore della mia corona preso dalla cortina del letto mio o forse da celestiale mano da me non veduta, quella di capo trattami, cadde in terra: ma io, non curante alle occulte cose dagl’iddíi dimostrate, quasi come non fosse, ripresala, sopra il capo la mi riposi, e oltre andai. Oimè! che segnale piú manifesto di quello che avvenne mi poteano dare gl’iddíi? Certo niuno. Questo bastava a dimostrarmi che quello giorno la mia libera anima, e di sé donna, diposta la sua signoria, serva dovea divenire, come avvenne. Oh, se la mia niente fosse stata sana, quanto quel giorno a me nerissimo avrei conosciuto, e senza uscire di casa l’avrei trapassato! Ma gl’iddii, a coloro verso i quali essi sono adi-