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Pagina:Boccaccio, Giovanni – Elegia di Madonna Fiammetta, 1939 – BEIC 1766425.djvu/154

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148 l'elegia di madonna fiammetta


di che alquanto meco rimanendo confusa, agli altri, se alcuno ne veniva, attendeva, e ora questo e ora quello trapassando mi tenevano sospesa; e se forse io richiamata dentro in casa, o per altra cagione da me v’andava, come da infiniti cani fossi nell’anima addentata, mi stimolavano centomilia pensieri dicendo: «Deh! forse passa egli testé, o è passato mentre che tu a riguardare non se’ stata: ritorna». E cosí ritornava, e poi mi levava, e da capo vi ritornava a vedere, poco altro tempo mettendo in mezzo che ad andare dalla finestra alla porta, e dalla porta alla finestra. O misera me, quanta fatica per quello che mai avvenire non doveva, d’ora in ora aspettando, sostenni!

Ma poi che venne il giorno stato detto alla mia balia che egli dovea venire, il quale essa piú volte m’avea predetto, non altramente che Almena10 alla fama del suo venturo Anfitrione m’adornai, e con maestrissima mano niuna parte in me lasciai senza bellezza nell’essere suo; e appena mi pote’ ritenere d’andare a’ marini liti, acciò che io lui piú tosto potessi vedere, nunziandosi fermamente quelle galee giugnere sopra le quali la mia balia era stata accertata lui dovere venire; ma meco pensando la prima cosa la quale egli fará sará ch’egli mi verrá a vedere, per questo adunque raffrenai il caldo disio. Ma egli, sí come io immaginava, non veniva: ond’io oltremodo mi cominciai a maravigliare, e nel mezzo dell’allegrezza mi sursero nella mente varie dubitazioni, le quali non leggermente furono vinte da’ lieti pensieri. Rimandai adunque dopo alquanto la vecchia a sapere che di lui fosse, e se venuto fosse o no; la quale andatavi, per quel che a me paresse piú pigramente che mai, per la qual cosa piú volte maladissi la sua tarda vecchiezza. Ma dopo alquanto spazio ella a me ritornò con tristo viso e lento passo. Oimè! che quando io la vidi, appena vita rimase nel tristo petto, e subito pensai non morto nel cammino, o infermo venuto fosse l’amante. Il mio viso mutò mille colori in un punto, e fattami incontro alla pigra vecchia dissi:

— Di’ tosto: che novelle rechi tu? Vive l’amante mio? —