Vai al contenuto

Pagina:Boccaccio, Giovanni – Elegia di Madonna Fiammetta, 1939 – BEIC 1766425.djvu/48

Da Wikisource.
42 l'elegia di madonna fiammetta


Oimè! che io non so ora ove ne vai tu. Quando sará che io piú ti debba abbracciare? Io dubito che non mai. Io non so ciò che il cuore miseramente indovinando mi si va dicendo. —

E cosí amaramente piangendo, e riconfortata da lui, piú volte il baciai. Ma dopo molti stretti abbracciari ciascuno pigro a levarsi, la luce del nuovo giorno strignendoci, pur ci levammo. E apparecchiandosi egli giá di darmi li baci estremi, prima lagrimando cotali parole gli cominciai:

— Signor mio, ecco tu te ne vai, e in brieve la tornata prometti; facciami di ciò, se ti piace, la tua fede sicura, sí che io, a me non parendomi invano pigliare le tue parole, di ciò prenda, quasi come di futura fermezza, alcuno conforto aspettando. —

Allora egli le sue lagrime con le mie mescolando, al mio collo, credo per la fatica dell’animo, grave pendendo, con debole voce disse:

— Donna, io ti giuro per lo luminoso Apollo, il quale ora surgente oltre a’ nostri disii con velocissimo passo di piú tostana partita dando cagione, e li cui raggi io attendo per guida; e per quello indissolubile amore che io ti porto, e per quella pietá che ora da te mi divide, che il quarto mese non uscirá che, concedendolo Iddio, tu mi vedrai qui tornato. —

E quindi, presa con la sua destra la mia destra mano, a quella parte si volse, dove le sacre immagini dei nostri iddii figurate vedeansi, e disse:

— O santissimi iddii, ugualmente del cielo governatori e della terra, siate testimonii alla presente promessione, e alla fede data dalla mia destra; e tu, Amore, di queste cose consapevole, sii presente; e tu, o bellissima camera, a me piú a grado che ’l cielo agl’iddii, cosí come testimonia segreta de’ nostri disii se’ stata, cosí similmente guarda le dette parole, alle quali, se io per difetto di me vengo meno, cotale verso di me l’ira d’iddio si dimostri, quale quella di Cerere in Erisitone1, o di Diana in Atteone, o in Semelé di Giunone apparve giá nel passato. —