Pagina:Boccaccio, Giovanni – Elegia di Madonna Fiammetta, 1939 – BEIC 1766425.djvu/92

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86 l'elegia di madonna fiammetta


«Oimè!» diceva io allora fra me medesima «quanto sono costoro lontani alla veritá, me innamorata non reputando, perciò che come pazza negli occhi e nelle bocche de’ giovani non metto li miei amori, come molte altre fanno!»

Quivi ancora mi si paravano molte volte davanti giovani nobili, e di forma belli, e d’aspetto piacevoli, li quali per addietro piú volte con atti e modi diversi tentati aveano gli occhi miei, ingegnandosi di trarre quelli a’ loro disii. Li quali poi che me cosí diforme un pezzo aveano mirata, forse contenti che io non gli avessi amati, si dipartivano dicendo: «Guasta è la bellezza di questa donna».

Perché nasconderò io a voi, o donne, quel che non solamente a me, ma generalmente a tutte dispiace d’udire? Io dico che, ancora che ’l mio Panfilo non fosse presente, per lo quale era a me sommamente cara la mia bellezza, con gravissima puntura di cuore, d’avere quella perduta ascoltava. Oltre a queste cose ancora mi ricordo io essermi alcuna volta in cosí fatte feste avvenuto che io in cerchio con donne d’amore ragionanti mi sono ritrovata lá dove con disiderio ascoltando quali gli altrui amori siano stati, agevolmente ho compreso niuno sí fervente né tanto occulto né con sí grievi affanni essere stato come il mio, avvegna che de’ piú felici e de’ meno onorevoli il numero ne sia grande. Adunque in cotal guisa una volta mirando, e un’altra ascoltando ciò che nelli luoghi ne’ quali stava s’adoperava, pensosa passava il discorrevole tempo.

Essendo adunque per alcuno spazio le donne, sedendosi, riposate, m’avvenne alcuna volta che, rilevatesi esse alle danze, avendo me piú volte a quelle invitata indarno, e dimorando esse e li giovani parimente in quelle, con cuore d’ogni altra intenzione vacuo, molto attente, quale forse da vaghezza di dimostrare sé in quelle essere maestra, e quale dalla focosa Venere a ciò sospinta, io quasi sola rimasa a sedere, con isdegnoso animo li nuovi atti e le qualitá di molte donne mirava. E certo d’alcune avvenne che io le biasimai, benché sommamente disiderassi, se essere fosse potuto,